Tornano a incalzare il Ministro della Giustizia Bonafede, gli idonei assistenti giudiziari. Al grido di #scorrilatutta, e cioè scorri la graduatoria di un concorso vinto nell’ormai lontano 2017, gli idonei fanno le pulci al Guardasigilli analizzando, in un lungo post le sue dichiarazioni pubbliche e chiedendo conto delle promesse ripetute nel corso dei mesi.
“Il Guardasigilli si dice entusiasta degli investimenti stanziati in Legge di Bilancio, che consentiranno alla giustizia di ripartire – scrivono – “Con la manovra sono state destinate risorse per realizzare un programma assunzionale straordinario e triennale che la giustizia italiana non ha mai visto. E con grande orgoglio oggi lo posso elencare: assunzioni di 3.000 unità di personale amministrativo giudiziario, assunzioni di 360 magistrati già vincitori di concorso, aumento pianta organica ed assunzione di 600 nuovi magistrati, assunzione di 35 dirigenti per gli istituti penitenziari, creazione di 7 dirigenze speciali per gli istituti penali per minorenni, assunzione di 260 unità di personale civile per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ed assunzioni di 1.300 unità nella polizia penitenziaria entro il 2019 “. Questo scriveva il Ministro sul suo profilo Facebook a poche ore dall’approvazione della manovra a Montecitorio, il 30 dicembre, aggiungendo che “ho l’onore di far parte di un governo che, per la prima volta, decide di dare al settore della giustizia l’importanza che merita”.
Un concetto che il Guardasigilli, oramai da tempo, continua a ribadire con la stessa cadenza di un disco rotto e che non ha tardato a confermare a Presa Diretta e ad Accordi e Disaccordi, intervistato da Andrea Scanzi e Luca Sommi”.
Rimandiamo al link originario degli Idonei Giustizia l’analisi puntuale delle dichiarazioni del Ministro. E chiudiamo con un passaggio saliente dell’articolo: “Le parole, finora, sono state tante ed anche rassicuranti ma ormai non bastano più. Il Comitato Idonei Assistenti Giudiziari, ancora una volta, accoglie le dichiarazioni del Ministro ma si aspetta fatti concreti e tempistiche più veloci. Anche quest’anno, le istanze del Ciag, saranno rappresentate all’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario che avrà luogo il prossimo 26 gennaio”. Mancano tre giorni.

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