Giustizia nel caos, sindacati sul piede di guerra

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Mobilitazione imminente e giudizi al vetriolo contro via Arenula. La triplice sindacale annuncia una primavera infuocata. “Pessima la gestione della Giustizia. L’organico e’ insufficiente e la meta’ e’ prossima al pensionamento con Quota 100, le nuove assunzioni sono insufficienti e lente, il precariato e’ dilagante, gli accordi non rispettati e le relazioni sindacali al minimo”. Così Cgil, Cisl Fp e Uil Pa sul desolante quadro della giustizia italiana.
“Nulla si sa dello scorrimento delle graduatorie che dovrebbe essere completato entro giugno 2019 per dotare gli uffici di nuovi funzionari. Nulla si sa del passaggio di area degli ausiliari, dei contabili, degli assistenti informatici e linguistici. Nulla si sa del tavolo tecnico sulle problematiche degli ufficiali giudiziari. D’altra parte pero’, con l’applicazione di Quota 100, l’organico in uscita previsto entro il 2021 e’ di 20 mila persone, praticamente il 50% del personale in servizio”. “E intanto, come se non bastasse, permane il precariato, costituito dai cosiddetti ‘tirocinanti della giustizia’ – continuano i sindacati – e insieme ad esso anche il continuo ricorso a processi di esternalizzazione ingiustificata negli Uffici Giudiziari”.
Ricordano fra le altre cose i sindacati di aver firmato il 26 aprile 2017 un accordo che prevedeva, anche per i lavoratori dell’organizzazione giudiziaria, la riqualificazione per tutte le qualifiche professionali. “L’attuazione dell’accordo e’ rimasta al palo e tutti i termini previsti sono stati violati”. Ancora: “Tutte le richieste inoltrate per risolvere i problemi della giustizia attraverso un confronto costruttivo e per tutelare i diritti dei lavoratori sono rimaste lettera morta. Anche l’ultima richiesta d’incontro, inviata direttamente al Ministro, non ha avuto alcun esito. Drammatica e’ anche la situazione degli altri settori della Giustizia: Amministrazione penitenziaria, Giustizia minorile e di comunita’, Archivi Notarili”.
Di qui l’annuncio: “Non possiamo rimanere fermi rispetto a questa pessima gestione della Giustizia. Per questo, nell’interesse dei lavoratori e degli stessi cittadini, proclamiamo lo stato di agitazione di tutto il personale della Giustizia. E non ci fermeremo finche’ tutti gli accordi presi non saranno rispettati, i diritti dei lavoratori tutelati a la Giustizia non ritorni alla sua piena funzionalita’”.