Giudici di pace, dal 17 settembre sciopero per 4 settimane

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Settembre nero per la giustizia, con i giudici di pace sul piede di guerra a partire dal 17 settembre prossimo, con uno sciopero annunciato di ben quattro settimane per contestare, si legge in una nota, l`operato del ministro della Giustizia Bonafede, che non avrebbe alcuna intenzione di fermare la riforma Orlando.
Lo annuncia l’Unione nazionale giudici di pace, per la quale il contratto di Governo impone di “riconoscere il ruolo dei magistrati onorari, tramite una completa modifica della recente `riforma Orlando`, affrontando anche le questioni attinenti al trattamento ad essi spettante ed alle coperture previdenziali ed assistenziali”. Secondo Maria Flora Di Giovanni e Alberto Rossi, presidente e segretario generale dell’Ungp “il ministro Bonafede sta puntualmente disattendendo tale obbligo, come evidenziato dalla discussione parlamentare in sede di conversione dei decreti dignità e milleproroghe, allorquando ha dapprima fatto bocciare un ordine del giorno che impegnava il Governo ad adottare misure che garantissero la continuità del servizio dei magistrati onorari e dei giudici di pace, con un adeguato trattamento economico e previdenziale, alfine ha fatto bocciare degli emendamenti che sospendevano parzialmente l`esecuzione della riforma Orlando sulla magistratura onoraria”.
“Nel frattempo l`attuazione della riforma Orlando procede spedita – prosegue la nota – con l`istituzione dell`ufficio del processo ed i concorsi in atto: non sospenderne l`efficacia è un inequivocabile segnale della non volontà del Ministro di operare la “completa modifica della recente riforma Orlando”, che una volta attuata non potrà più essere modificata”.
“La pessima riforma Orlando, che il Ministro Bonafede si rifiuta di fermare e modificare, come impostogli dal contratto di Governo, addirittura peggiora le condizioni di lavoro dei giudici
di pace ed onorari e rischia di diventare irreversibile, rendendo vano qualsiasi proposito di buona riforma in ogni settore della Giustizia. Auspichiamo un ravvedimento del ministro Bonafede; in caso contrario, si prospetta una stagione di durissime proteste da parte dell`intera magistratura onoraria”.