Nel suo futuro, salvo colpi di scena, c’è un incarico da semplice funzionario, non da dirigente, al Ministero di Grazia e Giustizia.
Lei è Anna Finocchiaro, già ministro per i Rapporti con il Parlamento ma pure ex magistrato, sia pure per 30 anni prestata alla politica. L’ex Guardasigilli Andrea Orlando il 18 aprile scorso aveva chiesto al Csm di confermarle il collocamento fuori ruolo per destinarla al Dipartimento per gli affari di giustizia con funzioni amministrative. Una domanda che il plenum ha accolto ieri, pur senza ascoltare il nuovo ministro.
Claudio Galoppi, consigliere di Magistratura Indipendente, aveva chiesto il rinvio della decisione per ragioni di “cortesia istituzionale”, per verificare se la scelta fosse condivisa da Bonafede. Un’obiezione respinta a maggioranza dal plenum perché la legge prevede che il nuovo Guardasigilli si debba pronunciare, entro 30 giorni, solo sugli incarichi di vertice del ministero
per confermarli o revocarli; non invece sui semplici funzionari. Nella stessa situazione anche l’ex senatrice Doris Lo Moro, pure lei del PD. Il via libera a Finocchiaro e Lo Moro è passato a
larga maggioranza, con tre astensioni e il voto contrario del consigliere Alessio Zaccaria.