Dalla conta delle preferenze e dalle dichiarazioni post voto, emerge la geografia del nuovo Csm. Le due schede bianche, si scopre, arrivano dai consiglieri laici di Forza Italia, Michele Cerabona e Alessio Lanzi, e hanno spianato la strada all’elezione dell’ex deputato renziano. A favore di Ermini hanno votato poi i cinque togati di MI, Mancinetti, Grillo, Ciambellini, Spina e Morlini, il primo presidente e il procuratore generale della Cassazione.
Il candidato dei Cinque Stelle Alberto Maria Benedetti, ha ottenuto invece i voti dei due consiglieri di A&I – la corrente che fa capo all’ex pm di Mani pulite Piercamillo Davigo – dei quattro di Area, dei due laici della Lega e dei tre di M5S.
Formulando “i migliori auguri” al nuovo vicepresidente del Csm, una dota dei davighiani sottolinea “la strettissima maggioranza con la quale è stato eletto l’avvocato Ermini, che ha diviso in due il Csm a causa della diretta provenienza del nuovo vicepresidente dalla politica, unico tra tutti i laici eletti dal Parlamento. Sono caduti nel vuoto gli autorevolissimi auspici formulati nelle più alte sedi per non privilegiare, ancora una volta, un componente proveniente direttamente dalla politica”. “Stupisce tra l`altro – prosegue la nota – la convergenza di componenti del CSM che rappresentano i gruppi maggioritari nella scelta di un Vice Presidente espresso da una forza che, oggi minoritaria, ha governato fino a pochi mesi addietro e per la quale siede in Parlamento un magistrato in aspettativa, ex componente del CSM ed ex segretario generale di MI”.
La replica del PD non si fa attendere: “Le dichiarazioni di Di Maio e di Bonafede, oltre ad essere di inaudita gravità istituzionale, sfiorano il ridicolo – dichiarano i senatori Pd Caterina Bini e Stefano Collina – Il loro candidato, votato anche dalla componente di Davigo, era il professor Alberto Maria Benedetti. Si, proprio lui, il professore di diritto civile scelto dalla piattaforma Rousseau il 18 luglio scorso, un vero e proprio `campione` dell`indipendenza dei giudici”.
Da Unicost arrivano le felicitazioni ad Ermini e “altresì il massimo apprezzamento nei confronti del Prof. Alberto Maria Benedetti e di tutti gli altri consiglieri eletti dal Parlamento per le loro indiscutibili qualità morali e professionali, nella convinzione che con tutti loro sarà naturale avviare un percorso di comune collaborazione nell’interesse dell’Istituzione e di tutta la Magistratura”.
Nel mezzo si pongono i rappresentanti di Area. Rivendicando il voto per Benedetti, spiegano per bocca del segretario Cristina Ornano che “non possiamo che registrare con grande allarme gli inappropriati interventi del Ministro della Giustizia e del Vicepremier Di Maio. In particolare, le parole del Ministro della Giustizia esprimono una grave mancanza di rispetto e di senso istituzionale, che rischia di delegittimare la vicepresidenza ed il Consiglio Superiore della Magistratura, che, quale organo costituzionale di garanzia dell’indipendenza e autonomia della magistratura, deve essere invece preservato dallo scontro politico”.

Gratuito patrocinio, il Ministero dimentica l’inflazione
L’inflazione sale, la soglia di reddito per accedere al gratuito patrocinio invece