E Di Matteo raddoppia: prescrizione bloccata dalla richiesta di giudizio

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Saranno felici, gli avvocati, di sapere che in fondo la posizione del ministro Bonafede è tutto sommato moderata, rispetto ad altre proposte in circolazione in queste ore.
Ad esempio quella del pm Nino Di Matteo, intervistato sul Fatto Quotidiano. Se il Ministro rilancia, il pm invece raddoppia: la prescrizione va bloccata subito dopo la richiesta del rinvio a giudizio da parte della procura. Altro che primo grado di giudizio, roba annacquata rispetto al disegno del magistrato della trattativa Stato Mafia.
“In Italia c’è la sostanziale impunità di molti reati che riguardano la pubblica amministrazione e la corruzione – spiega DI Matteo – La stragrande maggioranza di questi processi si conclude con la dichiarazione di intervenuta prescrizione. Questo è molto grave. Perché il fenomeno corruttivo s’intreccia con i reati delle organizzazioni criminali e dunque finisce per favorire le mafie. Poi perché così mortifichiamo le attese dei cittadini che si aspettano che la pubblica amministrazione sia condotta secondo i criteri stabiliti dalla Costituzione, cioè il buon andamento e l’imparzialità. Questa impunità crea una giustizia a due velocità, efficace e a volte addirittura spietata con i deboli, invece con armi completamente spuntate nei confronti dei delitti dei colletti bianchi”.
Secondo il pm non c’è il rischio di allungare i tempi della Giustizia: “Sono convinto del contrario – dice – Anche perché verrebbe meno l’interesse di molti imputati a utilizzare tecniche processuali ostruzionistiche e dilatorie, proprio per puntare alla prescrizione”.
E’ un’interpretazione. Ma a questo punto, suggeriamo noi, la prescrizione si potrebbe abolire proprio. O se non si ha il coraggio di compiere un passo così definitivo, la si potrebbe mantenere come istituto ma bloccandola all’atto di nascita del cittadino o all’ingresso dello straniero nel paese. Magari sospesa insieme al diritto di difesa, che potrebbe essere esercitato dagli uffici del pubblico ministero pure quella. Suonandosela e cantandosela come piace a certi giuristi della manetta.