Risarcimento da 176 mila euro per due anni di ingiusta detenzione.
E’ la cifra riconosciuta dalla quarta sezione penale della Corte d’appello di Palermo a Vincenzo Salvatore Onorio, 63 anni, che il 16 febbraio 2010 fu arrestato dai carabinieri nell’operazione “Nerone” con le accuse di associazione mafiosa e tentata estorsione.
L’uomo era stato assolto in primo grado, nel luglio 2012, dal tribunale di Marsala dall’accusa di associazione mafiosa, che lo aveva però condannato per tentata estorsione. In secondo grado, invece, la Corte d’appello di Palermo lo aveva condannato anche per mafia a 12 anni di reclusione in seguito alle dichiarazioni di un pentito. Una sentenza completamente ribaltata dalla Cassazione, che ha annullato senza rinvio la sentenza, riqualificando la tentata estorsione in “esercizio arbitrario delle proprie ragioni”, reato procedibile a querela di parte per il quale però la parte offesa non aveva sporto denuncia. Una vittoria per gli avvocati Marcello Montalbano e Nino Caleca, difensori dell’uomo.