Non è la prima volta che accade, vedi il caso del procuratore di Modena. Stavolta tocca allo scranno del procuratore di Trani. Un nuovo braccio di ferro tra il Csm e il Consiglio di Stato, col primo che – con una decisione a maggioranza del plenum – ha confermato la nomina di Antonino di Maio, in precedenza annullata da Palazzo Spada.
Sedici i voti per Di Maio, i consiglieri di Unicost e Magistratura Indipendente, tutti i laici di Lega e Forza Italia e Fulvio Gigliotti del M5s; 5 quelli raccolti da Renato Nitti i togati
di Area e il laico M5S Alberto Maria Benedetti. Astenuti i togati di Autonomia e Indipendenza, Piercamillo Davigo e Sebastiano Ardita. Duro il commento di Giuseppe Cascini di Area: nomina “illegittima” che “elude sfacciatamente la sentenza del Consiglio di Stato” e “arroganza istituzionale” da parte del Csm. “Non è ammissibile sentir parlare di elusioni: è una nuova delibera che rimotiva nel merito, tenendo conto dei rilievi del giudice”, la replica del relatore Antonio Lepre di Magistratura Indipendente.

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