Il giorno dopo il varo del decreto sicurezza, sui giornali abbondano opinioni di favorevoli e contrari.
Cominciamo con l’ex guardasigilli e presidente della Consulta Giovanni Maria Flick, che su Repubblica giudica anticostituzionale “il riconoscimento della cittadinanza italiana come una specie di premio di buona condotta e la sua privazione come un castigo, una pena accessoria. A me sembra una norma da cancellare… mettere insieme migrazione, terrorismo e mafia vuol dire applicare ai migranti un`etichetta di sospetto e qualificazione negativa a priori”. Sempre su Repubblica un pezzo fa notare come il ministro Salvini dai suoi social ha “sbianchettato” il premier Conte, che nella foto originale appare invece con il premier Conte durante la conferenza stampa.
Sul Corriere della Sera invece viene riportato il parere del ministro della Giustizia Bonafede: “Ho chiarito che non è il caso di riaprire la stagione dello scontro tra politica e giustizia, tipico della Seconda Repubblica, e non voglio ritornare sull’argomento – spiega – Il fatto rilevante è che, pur avendo Cinque Stelle e Lega storie diverse, su temi centrali siamo compatti. Comprese anticorruzione e sicurezza”.
Va giù duro invece Avvenire, secondo cui il decreto sulla riforma dell’asilo “presenta almeno tre ordini di problemi: di legalità, di efficacia e di utilità”. Per il quotidiano dei vescovi fra le altre cose “si prevede una pioggia di ricorsi alla Corte costituzionale e all’Alta Corte di Strasburgo. La ‘svolta ungherese’ del Governo italiano non passerà inosservata, e lo scostamento dalle tendenze del diritto internazionale sull’asilo non sarà facile da giustificare. Ancora una volta, delle persone in condizioni di fragilità rischiano di diventare ostaggio di interessi politici di corto respiro”.

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