Dagli avvocati no, a Pomeriggio 5 sì. Bonafede salta il Congresso

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Il ministro arriva, non arriva, non si sa. Il dubbio diventa certezza più tardi, quando invece che al Congresso Forense di Roma Bonafede appare in tv, ospite di Barbara D’Urso: a parlare con chi i processi li fa in televisione invece che con chi li fa davvero, è la frase che circola sul web.
“Questo Congresso e’ quanto mai necessario perche’ l’Avvocatura affronti in modo compatto e forte la crisi della giurisdizione che si sta registrando in questi anni. La questione riguarda da
vicino anche l’azione che si sta svolgendo e si dovra’ svolgere con riferimento a molte delle riforme proposte dal governo in carica, ivi inclusa la riforma del processo penale. Purtroppo
registriamo intanto l’assenza del ministro Bonafede in un momento difficile del dibattito nel Paese sulla giustizia”, commenta Giovanni Malinconico, coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, rappresentanza politica dell’avvocatura.
“Avremmo compreso – osserva – una eventuale concomitanza degli impegni, certo non comprendiamo invece la mancanza di alcuna comunicazione del Guardasigilli sulle tematiche congressuali, su questioni importanti che riguardano principalmente i diritti dei cittadini, non degli Avvocati”. “Avrebbe costituito – aggiunge – l’occasione di un importante momento di confronto che rischia di andare persa. Eppure in questi mesi abbiamo partecipato a un tavolo sulla riforma che sembra andare nella giusta direzione: molte delle proposte piu’ controverse dell’originario progetto di riforma sono state eliminate, su altre si e’ trovato un punto di accordo. I risultati, quando e se verranno trasfusi in una legge delega, per alcuni aspetti possono anche andare bene. Ma soprattutto ci era parso condivisibile il metodo del dialogo adottato, che oggi sembra essere messo in discussione”.