“Csm non trasparente”, l’attacco del procuratore Greco

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“Se non vogliamo che il populismo giudiziario decolli, dobbiamo ricominciare dalla trasparenza nella gestione del Csm, non sappiamo più nulla di quello che avviene all’interno”.

Parole molto dure, quelle del procuratore di Milano Francesco Greco nel confronti del Consiglio Superiore della Magistratura, intervenendo al convegno ‘L’orgoglio dell’autogoverno: una sfida possibile per i 60 anni del Csm?’. Ne dà conto il quotidiano Repubblica-
Si dice “sorpreso e amareggiato” il vicepresidente Giovanni Legnini, “tanto più considerando la stima e la fiducia nei confronti del procuratore, mia e di tutti i consiglieri. In questi anni abbiamo investito tanto nella trasparenza, e non vi è mai stato un livello di conoscibilità e accessibilità alle decisioni del Consiglio, come quello di oggi”.

Non pare molto d’accordo Greco, che spiega: “Se io ho bisogno di un’informazione dal Csm non so a chi rivolgermi se non al consigliere amico, una pratica questa che poi degenera in favori e clientelismo”…”Assistiamo a un delirio di controllo degli uffici di primo grado, e io non mi sottraggo al controllo, ma voglio che sia garantita l’autonomia e la indipendenza delle procure e dei tribunali di primo grado”.

Greco aveva iniziato il suo intervento ricordando Giulia Perrotti, collega della Procura che si è spenta a 64 anni per una malattia. Perrotti era a capo del pool ‘reati contro la pubblica amministrazione’ e indagò su banca Antonveneta e l’ex governatore di Banca d’Italia Antonio Fazio.