Costretto a fare il militare in Italia e poi espulso. Albanese chiede la cittadinanza

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Una vicenda che diremmo kafkiana, se non fosse ormai termine un po’ abusato. Certo un quid di assurdo e paradossale effettivamente c’è, nella vicenda del cittadino albanese, oggi 40 enne, arrivato in Italia nel 1991 con i genitori e nel 1995 costretto a fare il servizio militare per il nostro Paese, salvo poi trovarsi notificato un foglio di via e l’espulsione dopo la scoperta dell’errore.
Armando Panariti – cognome peraltro italianissimo – in Puglia sbarcò a Brindisi con altri 27 mila albanesi e finì a vivere in provincia di Taranto, frequentando la scuola e poi lavorando. Chiamato alle armi nonostante la cittadinanza albanese, fece la naja tra Lecce, Taranto, Viterbo e San Giorgio Ionico. Salvo poi vedersi cacciar via perché non aveva lavoro e quindi non poteva ottenere il permesso di soggiorno.
Panariti ora vive a Tirana e all’Italia – dove peraltro ancora vive la famiglia – chiede la cittadinanza, assistito dagli avvocati Raffaele Mascolo e Massimo Santoro. Ha scritto a prefetti, militari, ambasciatori e quant’altro, fino a Quirinale, senza ottenere risposta. Ma nei prossimi giorni, fanno sapere i legali, si rivolgerà alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.