I militari della Guardia di Finanza di Messina parlano di “Sistema Siracusa”, lo stesso che già lo scorso febbraio fece finire in manette l’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo e gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore. Ora tocca a un altro magistrato, l’ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliana Giuseppe Mineo, arrestato per corruzione.
Il provvedimento è stato disposto dal gip su richiesta della Procura diretta da Maurizio de Lucia.
Secondo le accuse il magistrato si sarebbe adoperato affinché le imprese “Open Land Srl” e “AM Group Srl”, controllate dai costruttori Frontino, fossero favorite nei ricorsi che avevano intentato contro il Comune e la Sovrintendenza di Siracusa. Il giudice sarebbe stato incaricato di intervenire – nella causa di cui era relatore – perché venisse sovrastimato il risarcimento del danno che Comune e Sovrintendenza dovevano alle due società.
In cambio , Mineo avrebbe chiesto denaro per l’ex presidente della Regione Giuseppe Drago, morto nel 2016, al quale era legato da una stretta amicizia. All’ex presidente della Regione sarebbero stati fatti avere 115 mila euro dalla “Ocean One Consulting Srl”, riconducibile agli avvocati Amara e Calafiore, su un conto estero intestato all’imprenditore siracusano Alessandro Ferraro, il quale poi avrebbe a sua volta girato la somma a Drago.
Quanto al merito dell’inchiesta – l’oggetto cioè della presunta corruzione, riguarda la costruzione nel 2008 da parte della Open Land del centro commerciale Fiera del Sud, completato nel 2015 ma tuttora al centro di una intricata vicende giudiziaria iniziata con la denuncia, da parte della figlia del costruttore Frontino, compagna di Calafiore, dell’ingegnere del Comune che aveva negato all’impresa la concessione edilizia, accusato di tentata concussione e poi assolto. Proprio a quest’ultimo era subentrato Mauro Calafiore che aveva poi dato la concessione, per la procura spalancando le porte dalla richiesta di risarcimento della società per il tardivo rilascio della autorizzazione, quantificata nella causa seguente in 35 milioni, respinta dal Tar di Catania e poi accolta nel 2013 dal Cga allora presieduto da Riccardo Virgilio, anche lui poi indagato. Il nuovo giudizio nasce quindi dall’inottemperanza del Comune di Siracusa ed è tuttora in corso.
Insomma, una vicenda complicatissima in cui il nome del giudice Mineo agli inquirenti sarebbe stato fatto dall’avvocato Amara, che da tempo collabora con i magistrati di Messina e Roma.

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