Corruzione nella sanità, Bonafede: sono sciacalli

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Sceglie facebook per il sabato pomeriggio il ministro Bonafede, con un post in cui se la prende con chi approfitta del sistema sanitario per corrompere e rubare. “Esiste una definizione in natura per queste persone: sciacalli”.

Il ragionamento ovviamente ruota intorno al nuovo scandalo, detonato stavolta nella sanità della Basilicata, che ha fatto finire ai domiciliari il governatore Pittella. “Ruberie e raggiri in un’azienda sanitaria su quattro. Danni per circa 6,4 miliardi di euro. Quella nella sanità è una delle forme più spregevoli della corruzione, perché lucra sulla salute dei cittadini”. “Si bara sulle spese per beni e servizi – aggiunge – sulla realizzazione delle opere e sulle assunzioni clientelari. Si gonfiano le fatture per mense, lavanderie, riscaldamento e beni in genere. Si acquistano senza gara dispositivi medici che non servono, come ha sottolineato anche il Tribunale dei diritti del Malato. E seppure tante strutture pubbliche hanno provato ad arginare il fenomeno – adottando codici di comportamento aggiuntivi a quelli per i dipendenti pubblici, con regolamentazioni più stringenti e trasparenti delle procedure e l’introduzione del whistleblowing – i piani anticorruzione sono spesso rimasti piu’ degli adempimenti formali che sostanziali. Del resto, i 110 miliardi circa di spesa pubblica sulla sanità fanno gola a molti”.
“La legge anti-corruzione del MoVimento 5 Stelle conterrà tutti gli strumenti per combattere questo fenomeno. Perché la corruzione è grave di per sé, toglie risorse ai servizi per i cittadini e comprime copiosamente gli investimenti, ma se questa avviene sulle spalle della nostra salute, impedendo magari a qualche cittadino di guarire e vivere bene, allora è ancora più grave e
odiosa”.