“Da piu’ parti nel dibattito di questi ultimi giorni si sta facendo confusione tra la presenza nella magistratura di gruppi associativi, fatto assolutamente positivo che denota pluralismo culturale e garanzia di democrazia interna, e l’imparzialità dei magistrati nell’esercizio della giurisdizione”.
Lo scrive in una nota il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci. “E’ una grave confusione che non accettiamo: l’adesione ad un gruppo non c’entra nulla con l’imparzialità dei magistrati, così come è sbagliato ogni parallelismo tra le correnti e la politica”, spiega Minisci.
“Va fatta chiarezza perché il dibattito culturale e le conseguenti aggregazioni interne rappresentano un valore per la magistratura e sono imprescindibili e fondamentali. Far derivare da questo conseguenze sull’imparzialità dei magistrati – conclude Minisci – è frutto di un approccio semplicistico e superficiale e soprattutto rischia di delegittimare la giurisdizione e offuscarne l’immagine. I principi costituzionali che presidiano l’azione della magistratura, su cui non arretreremo mai di un passo, vanno difesi e tutelati da tutti coloro che svolgono funzioni pubbliche e istituzionali”.