Copyright, direttiva ed emendamenti. Cosa prevede la proposta.

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Voti favorevoli: 438. Contrari: 226. Astenuti: 39. L’Europa approva la riforma sul diritto d’autore, una normativa pensata per tutelare gli autori dai giganti del web, i grandi aggregatori di notizie come Facebook e Google. Parlano di riforma liberticida gli utenti del web, esultano artisti ed editori.
Nella sostanza, resta libera la pubblicazione dei link, rientrano invece nella tutela del copyright europeo i cosiddetti snippet – l’anteprima della notizia costituita da foto, titolo e testo – generata automaticamente ma spesso talmente ampi ed evoluti da spingere l’utente a fermarsi lì senza cliccare sul link cui rimandano. Non rientrano nelle nuove norme invece le piccole piattaforme e l’enciclopedia libera Wikipedia.
In italia è il vicepremier Luigi Di Maio a parlare di “vergogna tutta europea” per un articolato che introdurrebbe “la censura dei contenuti degli utenti”. Un attacco che induce Antonio Tajani a definire le “dichiarazioni infamanti” da “analfabeti della democrazia”. Per gli autori parla il presidente della Siae Mogol: “Ha vinto la cultura – dice – non si parla di un problema di libertà ma di equità”.
Un testo, quello approvato dal Parlamento europeo, che necessita ancora di limature e di rielaborazione da parte di tutte le istituzioni europee, prima di ricevere l’ok dall’Aula e dai singoli paesi. Ci vorrà ancora tempo insomma. Per ora sono stati approvati gli emendamenti alla proposta di direttiva, che è possibile approfondire qui.