Conte a Repubblica: prof seguendo le regole. Il quotidiano: socio di Alpa

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Gentile direttore… Prende carta e penna, il premier Giuseppe Conte, in questo caso il prof. Conte, per replicare agli articoli di Repubblica in cui si avanzavano dubbi sui suoi rapporto con il professor Guido Alpa relativamente al concorso per una cattedra alla Vanvitelli di Caserta, nel quale proprio Alpa aveva partecipato come commissario.
“Il prof. Alpa non è, propriamente, il mio ‘maestro’ e a differenza di quanto riportato, io e il prof. Alpa non abbiamo mai avuto uno studio professionale associato né mai abbiamo costituito un’associazione tra professionisti – scrive il premier -“A Roma siamo stati ‘coinquilini’ utilizzando una segreteria comune, che serviva anche altri studi professionali, tutti collocati nello stesso stabile, come spesso avviene nel mondo professionale”.
“Pur di attaccare me, per fatti che risalgono al 2002, finite per scagliarvi contro il professor Alpa… che è fuori dalla contesa politica e in ogni caso non merita attacchi così palesemente strumentali e diffamatori!”. A fronte di “falsità e diffamazioni del più variopinto tenore”, spiega Conte di non voler rispondere con “azioni penali o anche solo civili di risarcimento dei danni. Sono cresciuto e mi sono formato nel culto del principio della libertà di stampa e anche adesso che ho la possibilità di constatare, sul piano personale, come di esso si possa fare un uso così insistentemente malaccorto, rimango fermo in questa mia convinzione”.
Anche se, insinua, “le difficoltà con cui attualmente si sta confrontando un po’ tutta la carta stampata” forse sono da ricondurre non solo “ai nuovi strumenti info-telematici” ma anche, “quantomeno in parte, alla rinuncia a coltivare più rigorosamente il proprio mestiere, fidando nell’approfondimento critico delle notizie e nella verifica rigorosa delle fonti”.
Termina, la lettera, con un invito al direttore di Repubblica a Palazzo Chigi per discutere “dello stato dell’informazione e di altre rilevanti questioni per il nostro sistema democratico”.
Replica di Calabresi: “Non riesco a comprendere il senso di un incontro in cui il giornalista non può fare domande, perché la possibilità di un’intervista o di un colloquio è negata in partenza”. Mentre a margine Repubblica rincoferma il punto centrale dei suoi articoli di denuncia: “Era stato però lo stesso premier alla pagina 4 del suo curriculum, inviato alla Camera il 17 settembre 2013, nella categoria dei ‘Principali incarichi professionali svolti’, a scrivere: ‘Dal 2002 ha aperto con il professor Guido Alpa un nuovo studio legale dedicandosi al diritto civile e societario’. Qual è dunque la verità?”.