Consiglio di Stato, bordata del Fatto ai giudici “intoccabili”

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Una bordata micidiale, due pagine a firma Meletti, di quelle che fanno male. Dedica alla Catena di affetti “del Consiglio di Stato” l’approfondimento del lunedì Il fatto Quotidiano.
“È una catena di affetti che nessuno può spezzare, come poetava il chirurgo Alfeo Sassaroli in Amici miei – l’incipit – O solo una serie ininterrotta di coincidenze, dovuta al fatto che il Consiglio di Stato (Cds) è un piccolo mondo antico dove poche decine di persone detengono la più impressionante concentrazione di potere oggi esistente in un Paese moderno. L’ ultima coincidenza è la nomina di Raniero Fabrizi a capo della Struttura tecnica di missione per la ricostruzione dell’ Aquila. Il segretario generale della Presidenza del Consiglio Roberto Chieppa fa sapere di non conoscerlo. La nomina è del sottosegretario Giancarlo Giorgetti”.
Indicativi i sommari e gli occhielli dell’articoli: “Authority, posti di comando, un manipolo di magistrati chiamati a giudicare su vicende che riguardano i colleghi con decisioni singolari”, recita uno. Un altro definisce i giudici di Palazzo Spada gli “Intoccabili”.