“Una grande poverta’ argomentativa e poverta’ linguistica, molto spesso temi che ricalcano schemi pre-confezionati, senza una grande capacita’ di ragionamento, una scarsa originalita’, poca conseguenzialita’ e in alcuni casi errori marchiani di concetto, di diritto, di grammatica”. Intervistato dall’Ansa, parla Luca Poniz, ex presidente Anm, fra gli esaminatori del corcorso in magistratura 2019.
Questo per raccontare della strage annunciata che vede passare all’orale poco più del 5% dei candidati. Era gia’ accaduto nel 2008, “Allora fu coperta la meta’ dei posti”, ricorda Poniz, secondo cui stavolta la Commissione è stata anche di mano leggera: “Quando si legge un tema, non c’e’ nessun preconcetto o severita’ predeterminata … Trovare candidati del concorso in magistratura che non sanno andare a capo e’ un problema molto serio, io l’ho imparato in terza elementare”.
Ma come si puo’ spiegare tutto questo, chiede la giornalista dell’Ansa? Per Poniz ci sono piu’ ragioni, a partire dal “collasso dell’attitudine formativa della scuola”. Pesa anche “la proliferazione” di Atenei , che tendono a promuovere tutti “perche’ le Universita’ si alimentano attraverso i risultati positivi. Credo che tutto questo non abbia portato un grande risultato alla qualita’ media dei laureati”. Occorre ragionare anche sui corsi di preparazione in magistratura, “bisogna vedere se formano davvero, se preparano a un metodo”. Ma porsi questi problemi “e’ compito dei ministri dell’Istruzione e della Giustizia”.