Circa 1700 votanti ieri, quasi duemila oggi, un’affluenza notevole, per queste elezioni del Coa Roma, delle quali si accorge anche la grande stampa cittadina.
“Una città nella città. Venticinquemila legali della capitale sono chiamati in questi giorni al rinnovo dell’Ordine degli avvocati – scrive Stefania Piras sul Merssaggero – Ci sono quattro liste, 82 in lizza, tutte figlie di un unico grande scisma provocato da lui: il grande assente che non è candidato ma dà il nome alla lista, Mauro Vaglio, il presidente uscente e ora nella Cassa Forense a cui molto probabilmente rinnoverà la sua fiducia il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito”.
“Vaglio sconta due vicende che hanno lasciato il segno nell’ambiente – prosegue l’articolo – Mentre era Presidente dell’Ordine si è candidato nel collegio uninominale in Senato con il Movimento 5 stelle, senza essere eletto peraltro ma facendo campagna elettorale usando la mailing list dell’Ordine. E in più è incappato nell’inchiesta sullo stadio di Tor di Valle. Ora la sua posizione è stata stralciata ma le intercettazioni e i legami con Luca Parnasi pesano ancora”.
“C’ è dunque la lista Con Mauro Vaglio con due avvocati che puntano al ruolo di Presidente: Pietro Di Tosto, segretario uscente del Consiglio e Matteo Santini, esperto di diritto di famiglia che porta in dote una applicazione web elimina code… La sindaca Virginia Raggi, come il premier Giuseppe Conte non voteranno… ma le loro simpatie, secondo quanto si apprende, andrebbero al gran competitor di Vaglio, Antonino Galletti, tesoriere uscente del Consiglio…”.
Insomma, secondo il Messaggero, l’universo 5 stelle schierato a sostegno di questa o quella compagine nell’elezione romana. Uno scenario, quello disegnato dall’articolo, che Vaglio non commenta. Secca invece – e a tratti spiritosa – la replica di Galletti su facebook: “Apprendo dalla cronaca de “Il Messaggero” di oggi che le “simpatie della Sindaca… Raggi e del premier… Conte” andrebbero alla aggregazione elettorale denominata “lista Galletti”. Purtroppo non conosco personalmente nessuno dei due e, peraltro, non risultano essere attualmente scritti all’Ordine forense romano, né hanno offerto alcun sostegno elettorale. La competizione per il rinnovo del Consiglio riguarda solo gli Avvocati romani e nel nostro programma abbiamo indicato, addirittura al primo punto, la necessità di assicurare autonomia e indipendenza dell’avvocatura da qualunque condizionamento partitico anche alla luce di quanto evidenziato nella prima parte dell’articolo di stampa con riferimento alle recenti e note vicissitudini. Scherzosamente non posso però non auspicare per domani prese di posizione pubbliche a nostro sostegno anche… da parte del Presidente della Repubblica!”.

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