Nelle cause di lavoro, le spese vanno ripartite caso per caso e non sempre, come prima accadeva, dalla parte che perde anche se è quella più debole, cioè il lavoratore.
La novità arriva dalla Corte costituzionale che con la sentenza n. 77 del 19 aprile scorso ha cancellato la norma che dal 2014 obbligava il giudice a condannare in automatico il lavoratore che perdeva una causa al pagamento delle spese del giudizio in favore del datore di lavoro.
“Una norma, questa, che ha gravato pesantemente sui lavoratori e che ha determinato un crollo del contenzioso del lavoro negli ultimi anni non certo per una flessione delle violazioni dei
diritti, ma proprio per la legittima preoccupazione di dover pagare migliaia di euro in caso di esito negativo della causa; si tratta di una sentenza che ha cancellato un assurdo automatismo” il commento di Alberto Piccinini, presidente dell’associazione Comma 2 – Lavoro e’ dignita’.