Cassazione e punti patente: il comune lento “grazia” il guidatore smemorato

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Denunciare il guidatore che ha preso la multa a bordo della nostra auto? Non sarà più obbligatorio, o quanto meno, evitare di farlo non provocherà sempre e comunquer la decurtazione dei punti patenti per il proprietario della macchina “omertoso”.

Lo ha deciso la Cassazione con un’ordinanza della Seconda sezione civile, la 9555/2018, secondo cui  le sanzioni aggiuntive per i proprietari delle auto che non comunicano i dati di chi era alla guida non scattano in automatico. Secondo la Suprema Corte, è sufficiente che il proprietario dell’auto collabori con il Comune che gli ha inviato l’avviso di accertamento e la richiesta delle generalità di chi era alla guida. Solo successivamente, ma caso per caso, si valuterà se i motivi per i quali non si è in grado di indicare chi era al volante sono validi o meno.

Conta in particolare il periodo di tempo trascorso tra il momento dell’infrazione e quello della notifica della multa con la richiesta del nominativo. Così, una multa notificata dopo tre mesi può giustificare il fatto che il proprietario rifiuti di comunicare le generalità. Un “non ricordo”, specie se la macchina viene utilizzata da più persone in famiglia, è perfettamente comprensibile. E salva dal taglio dei punti