Singolare decisione del tribunale di Matera con un decreto d’omologazione che precorrendo i tempi anticipa in qualche modo il ddl Pillon, il disegno di legge sull’affido condiviso presentato dal senatore leghista: il minorenne rimane stabilmente a vivere nella casa familiare, si alterneranno invece nell’appartamento i suoi genitori con un calendario simmetrico.
“Si tratta – spiega l’avvocato Luciano Vinci – di un provvedimento ‘straordinario’ perché, di solito, il minorenne resta a vivere nella casa coniugale con uno dei due genitori, il cosiddetto ‘collocatario’ che in questa maniera acquisisce il diritto di rimanere in quella casa, anche senza esserne proprietario. Per l’altro genitore, invece, viene stabilito un calendario di frequentazione”. In questa separazione, la casa è stata ‘assegnata’ al figlio minorenne che quindi non si sposterà, ma saranno i genitori ad alternarsi e “per una settimana ciascuno si prenderanno cura di lui, trasferendosi nella casa coniugale”.
Alla base della decisione del giudice c’è la volontà “di consentire un armonico sviluppo del rapporto con il figlio e al tempo stesso di attenuare la conflittualità incentrata sull’utilizzo della casa coniugale”, che resterà nella disponibilità di entrambi i genitori”. Il decreto inoltre materano non prevede alcun assegno di mantenimento: “Nei periodi di rispettiva permanenza,
i genitori provvederanno personalmente al mantenimento dei figlio”.

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