Vivete “sotto schiaffo” della canna fumaria del ristorante di sotto? Da oggi la Cassazione vi viene in soccorso con un’ordinanza, la 23754/2018, che dà un bel giro di vite contro rumori, fumi e odori molesti.
La Corte ha confermato una sentenza del tribunale di Agrigento che aveva disposto lo smantellamento della canna fumaria e un risarcimento di 15 mila euro per il danno non patrimoniale a favore del vicino. Ne dà notizia il Sole 24 Ore spiegando che “i giudici hanno stabilito due importanti principi in materia di immissioni moleste. Il primo limita la normativa che fissa per esigenze di carattere pubblico i livelli di accettabilità delle immissioni: è vero che persegue interessi pubblici ma va assicurato alla collettività il rispetto di livelli minimi di quiete”. Il secondo principio invece afferma che “in materia di danno non patrimoniale da immissioni, l’assenza di un danno biologico documentato non impedisce il risarcimento del danno derivante da immissioni illecite, quando siano stati lesi il diritto al normale svolgimento della vita familiare all’interno della propria abitazione e il diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane, quali diritti costituzionalmente garantiti, nonché tutelati dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.

Le password del defunto passano agli eredi
Le password del caro estinto? Passano agli eredi insieme ai beni materiali,