Oggi appare su tutti i giornali, l’origine della notizia però è da ricercarsi in una bella intervista del grande Antonio Crispino sul Corriere della Sera. Torna a tenere corsi Francesco Bellomo, pur fuori dalla magistratura (almeno per il momento), ed è subito scandalo.
“Dalle aule della Fiera di Roma escono gli studenti che hanno sostenuto la seconda prova scritta del concorso per diventare magistrati. Nel piccolo piazzale proprio all’uscita, poco prima delle scale mobili che portano sul caratteristico andito sopraelevato, c’è un crocchio di giovani, per lo più ragazze. Ascoltano a semicerchio un docente – scrive Crispino – … Poi iniziano gli insulti: «Vergognati… Anche voi che lo state ad ascoltare, dovete vergognarvi»”.
Intervistato a video dal giornalista, l’ex magistrato del Consiglio di Stato, destituito per «aver leso il prestigio della magistratura» per la vicenda del dress code – minigonne e tacco 12 – per le aspiranti magistrate – spiega che «Non ho fatto nulla di cui debba scusarmi, il contratto per la borsa di studio era regolare. Ho presentato ricorso al Tar e aspetto che mi diano ragione. Nell’attesa quel contratto non lo faccio firmare più. Ma che c’era di male nel raccomandare un certo modo di vestire? Tanto più che le borsiste oltre a studiare per diventare magistrato dovevano fare anche attività promozionale per i locali in cui la società organizzava delle serate».

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