Passa alla Camera con 275 voti a favore e 219 contrari il decreto legge che reca “misure urgenti e indifferibili per assicurare il corretto svolgimento dei procedimenti e dei processi penali nel periodo necessario a consentire interventi di edilizia giudiziaria per il tribunale di Bari e per la Procura della Repubblica presso lo stesso tribunale”.
In attesa che il provvedimento ora passi al Senato, risuona la critica durissima della Camera Penale di Bari, che invece chiede “l’immediato rifiuto di conversione del decreto legge” che ha
sospeso fino al 30 settembre i processi penali a Bari e “l’istituzione, previa indagine conoscitiva, di una Commissione parlamentare d’inchiesta per accertare se siano stati rispettati, da parte del Governo, i principi di conformità alla Costituzione”.
Lo si legge in una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai vicepremier Salvini e Di Mario ai presidenti di Camera e Senato oltre che ai componenti delle Commissioni Giustizia.
Secondo il presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli, oltre a presentare profili di incostituzionalità, il decreto violerebbe anche la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, “perché rappresenta un’indebita ingerenza del potere esecutivo-legislativo in quello giudiziario, alterando, in corso d’opera, i termini di prescrizione dei reati”.
“Lo Stato ha clamorosamente fallito nella sua mission logistica relativa alla sede della giustizia penale a Bari”, prosegue la lettera, con riferimento alla sospensione della prescrizione che “dovrebbe applicarsi, del tutto irragionevolmente, anche a quei reati che, oltre ad esser stati commessi anteriormente, hanno visto i relativi processi essere rinviati ben prima della sua entrata in vigore ed a data successiva ai termini del 30 settembre 2018 da esso fissati: è quindi ragionevole preventivare una vera alluvione di eccezioni di incostituzionalità”.

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