Addio a Borrelli, scintille fra penalisti e Anm

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“La magistratura milanese sente ancor piu’ forte lo sdegno perche’ perfino la scomparsa di un proprio tanto illustre componente e’ stata presa a pretesto dall’associazione dei penalisti per propagandare, attraverso una rappresentazione distorta e strumentale della storia giudiziaria che si e’ svolta proprio sotto la guida di Francesco Saverio Borrelli, i propri particolari interessi politici e di categoria”.
Scintille fra l’Anm Milano e l’Unione delle camere penali italiane all’indomani delle esequie di Borrelli e della nota di Ucpi in cui si esprimeva “profondo cordoglio” per la morte dell’ex procuratore di Milano, afferamdo però che Mani Pulite fu una stagione che segno’ “il radicale sovvertimento dei fondamentali principi di separazione dei poteri dai quali trae alimento vitale la nostra democrazia costituzionale”.
“Il triste evento non puo’ costituire l`occasione ne’ di servile ipocrisia, ne’ di manipolazione della reale eredita’ storica e culturale di quella tempesta giudiziaria e politica che
fu Mani Pulite”, si leggeva nella nota dei penalisti, ai quali l’Anm milanese risponde condividendo il comunicato diffuso ieri dalla Giunta esecutiva centrale dell’Associazione dei magistrati che gia’ aveva espresso il proprio sconcerto: “Un organismo rappresentativo dell’avvocatura italiana ignora le regole elementari del rispetto, persino nel giorno del lutto, che la migliore parte del Paese, a cominciare dal Presidente della Repubblica, ha dolorosamente manifestato per la scomparsa di un gigante della storia repubblicana, come Francesco Saverio Borrelli”. A stretto giro la replica di Ucpi: “Alle idee si risponde con le idee, non con gli insulti”.